Per un anziano ogni stagione ha i suoi pro e i suoi contro. L’arrivo dei primi freddi, in particolare, costituisce un momento delicato per coloro che soffrono di malattie reumatiche come l’artrosi, malattia cronica e degenerativa che riguarda le cartilagini e comporta la progressiva perdita delle componenti anatomiche che normalmente le compongono.

Direttamente collegata all’avanzare dell’età, l’artrosi interessa perlopiù colonna vertebrale, ginocchia, anche e dita di mani e piedi. Può insorgere sia in un’articolazione sana (artrosi primitiva) che in seguito a deformità congenite o acquisite, traumi, processi infettivi e/o infiammatori, sovraccarichi funzionali (artrosi secondaria). A favorirne lo sviluppo, insieme all’età, sono fattori meccanici, il sovrappeso, fattori genetici e malattie endocrino-metaboliche.

Il peggioramento durante autunno ed inverno dei pazienti con artrosi è molto comune, perché le basse temperature e l’umidità penetrano nei tessuti e li sottopongono ad uno stress termico importante. Peggiorano dunque quelle che sono le manifestazioni essenziali della malattia, ovvero il dolore profondo e localizzato, la rigidità tipica dopo un periodo di stasi e la limitazione funzionale, insieme al gonfiore e alla tumefazione al livello dell’articolazione interessata. Ad essere particolarmente interessate sono di solito le ginocchia e le dita sia delle mani che dei piedi. Le fredde temperature sono inoltre responsabili del fenomeno di Raynaud, che consiste nella costrizione dei vasi e nel conseguente colorito prima bianco, poi blu e infine rosso delle dita. Ma i problemi non riguardano solo gli arti: altrettanto comune nei pazienti affetti da artrosi è infatti il mal di schiena.

Non abbiamo a disposizione un farmaco specifico in grado di arrestare né la malattia né il suo peggioramento correlato alle temperature, possiamo però affidarci alla somministrazione di analgesici e alle infiltrazioni intrarticolari, entrambi efficaci nel limitare i fastidi tipici dell’artrosi. Altrettanto efficaci sono l’adozione di uno stile di vita compatibile con la patologia e la correzione di eventuali condizioni di diabete e disturbi vascolari. Infine, sono senz’altro fondamentali il recupero di uno stile di vita attivo e l’adozione di una dieta adeguata e volta (quando necessario) alla perdita di peso.