Già Ippocrate con la sua “teoria degli umori” aveva parlato degli effetti del calar del sole sulla psiche e sulle capacità cognitive dell’uomo: oggi, secoli dopo, parliamo di Sindrome del tramonto o del sole calante (in inglese Sun Down Syndrome) quando vogliamo descrivere le improvvise manifestazioni di aggressività che in particolari ore del giorno colpiscono le persone affette da forme più o meno gravi di demenza e in particolare dal morbo di Alzheimer.

Stando alla letteratura scientifica, la comparsa dei fiochi raggi di sole che caratterizzano le ultime ore del giorno coinciderebbero con l’alterarsi delle attività cognitive di questi soggetti, in particolare di percezione e memoria, con conseguenti comportamenti aggressivi ed in varia misura violenti, sia dal punto di vista verbale che fisico, e manifestazioni di stati confusionali, mancanza di attenzione, disorganizzazione del discorso e del pensiero, alterazioni dei cicli di sonno veglia, deliri ed allucinazioni. Questi comportamenti insorgono solitamente al tramonto per protrarsi durante la sera e la notte, oppure in concomitanza con il cambio delle stagioni e l’arrivo delle stagioni più fredde.

Quali sono quindi i comportamenti da tenere per prevenire simili manifestazioni e quali gli interventi da mettere in atto?

  • Evitare la permanenza in ambienti poco illuminati ed i cambi di ambiente troppo repentini;

  • Ridurre gli stimoli ed evitare nelle ore serali di impegnare il paziente in attività complesse e che richiedano eccessiva concentrazione: meglio proporgli attività rilassanti e gradevoli;

  • Utilizzare un tono della voce adeguato, che sia dunque basso, docile ed accomodante;

  • Svolgere durante il giorno anche la minima attività fisica (compatibilmento con lo stato di salute generale del paziente) ed evitare i riposi pomeridiani al fine di scongiurare l’insonnia notturna;

  • Incentivare l’abitudine ad attività che predispongano al riposo notturno quali bagni caldi e/o il consumo di bevande rilassanti (tisane, camomilla);

  • Evitare situazioni di eccessiva pressione, ansia, insistenza o fretta;

  • Garantire al paziente la sensazione di sicurezza ambientale, anche tramite la presenza di un familiare di riferimento;

  • Rivolgersi al medico per terapie farmacologiche specifiche.