Le morti dovute a malattie del sistema cardiocircolatorio costituiscono il 41,1% del totale dei decessi. Di queste, il 32 % sono attribuili nello specifico alle Malattie Ischemiche del Cuore, quali infarto del miocardio e altre forme di cardiopatie ischemiche.

A cosa sono dovuti precisamente questi episodi? Possono essere in qualche modo prevenuti?

Quando si occlude una delle arterie coronariche, responsabili dell’irrorazione sanguigna del muscolo cardiaco, si verificano ischemie ed infarti. Questi attacchi cardiaci possono essere improvvisi e caratterizzati da intensi dolori al petto e/o allo stomaco, che possono estendersi a livello del braccio, del dorso, della spalla e della nuca. Eventuali sintomi possono essere sudorazione, nausea, respiro corto, perdita di coscienza o uno stato di forte agitazione.

Si tratta in questo caso di quello che chiamiamo comunemente Infarto.

Tra i fattori di rischio, sono particolarmente significativi:

  • età: in età avanzata aumenta la percentuale di rischio;

  • sesso: l’incidenza è maggiore tra gli uomini, anche se successivamente alla menopausa il rischio si equipara;

  • familiarità: la probabilità è maggiore se in famiglia ci sono casi di eventi cardiovascolari precoci.

Diverso è il caso dell’Infarto Miocardico Silente, frequente negli anziani e nei diabetici: in questo caso, il dolore inizia a manifestarsi lentamente, si fa latente e subdolo, emerge un’indefinibile sensazione di disagio. Si tratta di sintomi piuttosto vaghi e perciò difficilmente identificabili e riconducibili all’origine cardiaca: tendono così ad essere sottovalutati o addirittura ignorati e l’evento si scopre solo a posteriori, una volta avvenuto e concluso, quando il paziente viene sottoposto ad elettrocardiogramma.

Vi sono però segnali che possono aiutarci ad identificarlo e, in casi particolarmente fortunati, a prevederlo:

  • sensazione di nausea improvvisa accompagnata o meno da conati di vomito;

  • difficoltà respiratorie;

  • sudorazione fredda;

  • polso veloce ed irregolare;

  • stanchezza improvvisa.

Tra i fattori di rischio:

  • età;

  • fumo;

  • ipertensione arteriosa;

  • famigliarità;

  • alimentazione inadeguata;

  • sedentarietà;

  • sovrappeso

Con le dovute accortezze, limitando cioè i fattori di rischio quando possibile ed agendo tempestivamente, eventi di questo tipo possono non mettere il paziente in pericolo di vita garantendogli buone possibilità di recupero.