Dalla truffa del pacco a quella della lotteria, passando per quella delle banconote e le finte donazioni ed eredità, le frodi messe a punto per derubare gli anziani sono decine, e tantissime sono ogni anno le denunce ad esse relative. Si tratta infatti di un fenomeno che, nonostante le numerose campagne di prevenzione e informazione, sembra essere costantemente in aumento e il quadro generale della situazione si aggrava se si considerano i tanti casi in cui invece le denunce non vengono sporte affatto, un po’ per vergogna da parte delle povere vittime, un po’ per paura delle eventuali reazioni da parte dei familiari.

È proprio questo aspetto a rendere questi reati particolarmente odiosi e vili: vittime privilegiate sono anziani soli e per questo spesso indifesi, i quali si ritrovano a dover fare i conti non solo con il danno economico, ma anche con il senso di colpa e di vergogna che derivano dal raggiro subito, dal non aver saputo difendersi.

Gli imbrogli architettati, va detto, talvolta sono ingegnosi: può accadere ad esempio che l’anziano venga intercettato ed avvicinato subito dopo aver ritirato la propria pensione o semplicemente del denaro da uno sportello bancomat. Il malintenzionato si presenta in questo caso come dipendente della banca o delle poste e spiega di dover controllare le banconote appena prelevate, per poi scambiarle con banconote false. Oppure che i truffatori si presentino direttamente a casa della vittima designata, affermando di dover consegnare un pacco precedentemente ordinato da un parente stretto: affinché il pacco venga rilasciato però, è necessario pagare una somma. Celebre la truffa della lotteria, che vede arrivare via posta l’annuncio di una vincita che per essere riscossa necessita di essere sbloccata mediante l’invio di soldi con un vaglia postale. Talvolta possono invece essere inscenate finte donazioni o eredità: in questo caso i malviventi spiegano all’anziano che c’è una somma a lui destinata, ma per entrarne in possesso è necessario un atto notarile. Il notaio, ovviamente, esige di essere pagato, perciò i truffatori si offrono di accompare la vittima a prelevare i soldi presso uno sportello per poi fingere di recarsi in auto dal notaio. A questo punto l’anziano viene fatto scendere dall’auto con un pretesto, mentre i truffatori si allontanano col suo denaro. Infine, la più classica delle truffe: falsi elettricisti, poliziotti, idraulici, dipendenti di compagnie di forniture elettriche e via dicendo che, Individuato l’anziano, preferibilmente solo, si presentano con finte qualifiche professionali e tentano di introdursi casa: riusciti nel proprio intento, questi gli proporranno finti contratti o prestazioni inesistenti e ingiustificate al fine di sottrargli il denaro. Sedicenti appartenenti alle forze dell’ordine cercano spesso di intrufolarsi in casa con la scusa di dover controllare l’appartamento a causa di recenti furti avvenuti nel vicinato, portando così via denaro ed oggetti di valore.

Come difendersi? Ecco qualche consiglio per evitare truffe di questo tipo:

  • Occhio ai dettagli: truffatori e malintenzionati si presentano quasi sempre in coppia, abbigliati in maniera ordinata e rispettabile, se non addirittura elegante, e sfoggiano modi gentili: un aspetto distinto fa sì che l’anziano li reputi persone affidabili. I modi sono sì garbati ma al contempo decisi ed accompagnati da una dialettica fluente e persuasiva, che ha lo scopo di disorientare la vittima. Spesso conoscono il suo nome e fingono di conoscere anche i figli o altri parenti;
  • Forze dell’ordine: mai aprire la porta di casa a chi si presenta qualificandosi come appartenente alle forze dell’ordine, senza però averne l’aspetto. Gli appartenenti a polizia, carabinieri e guardia di finanza di norma si presentano in coppia, non da soli, e con la divisa d’ordinanza. Prima di aprire la porta, può essere utile verificare che in strada sia parcheggiata un’auto di servizio, ed è consigliabile chiedere di mostrare un tesserino identificativo già allo spioncino;
  • Funzionari di enti: alcuni malintenzionati si presentano come ispettori di enti (Inps, Inail e Asl) inviati per accertamenti di varia natura. Per questi vale la regola generale di non aprire mai la porta: enti di questo tipo infatti non inviano mai il proprio personale a svolgere visite domiciliari. Lo stesso vale per le aziende che forniscono servizi come gas, acqua e telefono, i cui dipendenti non arrivano mai senza prima aver fissato telefonicamente un appuntamento o aver affisso un annuncio, specificando preventivamente la ragioni dell’intervento. Meglio non fidarsi neppure di sedicenti volontari o rappresentanti di associazioni di beneficenza: questi sono infatti soliti lasciare materiale informativo nelle cassette della posta e non svolgere attività porta a porta.
  • Sportelli bancomat: quando ci si reca a prelevare una somma di denaro in un’agenzia, è opportuno evitare di andare durante l’orario di punta e fare attenzione, successivamente al ritiro, a non farsi avvicinare né distrarre da sconosciuti mentre si maneggia il denaro. È bene tenere presente che nessun incaricato svolge le proprie mansioni al di fuori degli uffici postalo o bancari, bisogna perciò diffidare di chiunque si qualifichi come tale. È inoltre consigliabile evitare di parlarne a voce alta o con sconosciuti di questioni economiche e di divulgare dati sensibili quando ci si accinge a compiere un prelievo. Attenzione anche a tenere ben nascosto il codice del bancomat, che non deve mai essere conservato insieme alla carta stessa;
  • Scippi e rapine: durante le passeggiate è consigliabile camminare lontano dal bordo dei marciapiedi, per evitare scippi di borse e borselli. Se ciò dovesse malauguratamente avvenire, bisogna lasciare subito la presa della borsa: frequenti conseguenze di crimini di questo tipo sono infatti cadute e trascinamenti, responsabili a loro volta di ferite, lesioni e fratture. Se invece si avverte la sensazione di essere seguiti, la prima cosa da fare è entrare nel negozio più vicino;
  • Diffidenza: a volte può essere complicato districarsi in una situazione sospetta, ma in caso di domande inopportune da parte di estranei si può facilmente eludere l’interlocutore rispondendo “non ricordo” e comunicando l’imminente visita un familiare;
  • Numeri di emergenza: infine, il consiglio più importante: se ci si sente in pericolo o minacciati, bisogna immediatamente chiedere aiuto chiamando il 112, il 113 o il 117. L’errore più grave che si può fare in situazioni come quelle appena elencate è infatti quello di sottovalutarle.