La compromissione delle funzioni cognitive quali memoria, attenzione e linguaggio, di quelle relative all’orientamento nel tempo e nello spazio e della percezione di se stessi è caratteristica dei pazienti affetti da decadimento cognitivo e determina, insieme ad una progressiva perdita di autonomia, un significativo abbassamento della qualità di vita dell’anziano.

I sintomi di quelle che chiamiamo genericamente demenze (Morbo di Alzheimer, demenza fronto-temporale, demenza senile, ecc.) comprendono modificazioni profonde e spesso drammatiche che investono non solo la sfera cognitiva, ma anche quella emotiva, sociale e comportamentale: ai disturbi relativi alla memoria, alla confusione e alle difficoltà di concentrazione e ragionamento, all’incapacità nella valutazione di situazioni ordinarie e quotidiane, alla compromissione del linguaggio (afasia e disfasia) e alle difficoltà motorie possono sommarsi infatti i comportamenti inconsueti, gli sbalzi d’umore e gli episodi di aggressività, l’irritabilità, l’agitazione, il ridotto autocontrollo, la trascuratezza dell’igiene personale e del proprio aspetto, la tendenza all’isolamento e la depressione.

Pur non avendo a disposizione una cura, quello del decadimento cognitivo non è un processo del tutto irreversibile: nel contrastarlo possiamo affidarci a strumenti non farmacologici, validi ed efficaci, che rinforzano le capacità residue del paziente rallentando la perdita funzionale ed il decorso della patologia. La stimolazione cognitiva è uno di questi: dal 1 al 30 Novembre iCare offre una seduta gratuita ai pazienti della terza età con diagnosi di deterioramento cognitivo, demenza senile e Alzheimer svolta con il supporto della dott.ssa Erika Bove, psicologa esperta in riabilitazione e disturbi cognitivi, .

Con gli strumenti giusti possiamo fare molto, prendiamoci cura dei nostri cari.