Anche se la bella stagione ci sembra un ricordo già lontanissimo, il calendario ci suggerisce che l’inverno è a malapena cominciato, e con esso la tanto temuta epidemia influenzale. Ce lo confermano i dati recentemente diffusi dal sistema di videosorveglianza epidemiologica delle sindromi influenzali elaborati dal Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità attraverso il bollettino Influnet, i quali parlano chiaro: il picco dell’influenza deve ancora arrivare e si verificherà tra la fine del mese di gennaio e l’inizio di febbraio.

Categorie maggiormente a rischio, si sa, sono quelle degli anziani e dei bambini: in particolare, dei due virus influenzali in circolazione, l’AH3N2 sembra colpire prevalentemente gli anziani, mentre l’AH1N1, è una nostra vecchia conoscenza, in quanto responsabile della pandemia del 2009.

Nessuna novità di rilievo per quanto riguarda i sintomi, che comprendono le solite manifestazioni quali febbre, dolori articolari, tosse e debolezza diffusa.

Va precisato invece, almeno stando a quanto riportato dagli esperti, che quest’anno l’influenza sarebbe meno aggressiva rispetto a quella che ha caratterizzato l’anno appena concluso. La passata stagione influenzale sarebbe stata infatti la peggiore degli ultimi 15 anni, con ben 8 milioni e mezzo di persone a letto ed un numero significativo di decessi dovuti a complicanze a livello cardiaco e respiratorio.

Ma esistono degli accorgimenti che ci permettano di salvaguardare la categoria degli anziani, esposti a maggiori pericoli?

Dando per scontato che superata una certa età il vaccino antinfluenzale costituisce una misura necessaria, una delle principali regole per proteggersi dai virus dell’influenza consiste nel rispettare semplici norme igieniche, come ad esempio lavarsi spesso le mani. Evitare i luoghi eccessivamente affollati e l’uso di mascherine protettive possono essere di ulteriore aiuto per quei soggetti caratterizzati da un sistema immunitario già debole e provato, condizione piuttosto frequente negli anziani.

Una volta contagiati e consultato il medico, al quale spetta sempre l’ultima parola per stabilire che si tratti effettivamente di influenza, bisogna riposare, stare al caldo ed evitare di uscire sottoponendosi a sbalzi di temperature che possono allungare i tempi di guarigione dalla malattia. Sempre su consiglio del medico si può ricorrere, a seconda delle esigenze specifiche, a farmaci antipiretici, mucolitici, ecc.

Un valido contribuito alla prevenzione delle infezioni è quello costituito dall’alimentazione, che deve essere sana, bilanciata e ricca di quelle sostanze nutritive utili alla salvaguardia della nostra salute: zuppe, verdure, frutta, cereali e legumi sono infatti alimenti che stimolano in varia misura le nostre difese immunitarie, perché ricchi di vitamine, sali minerali e antiossidanti. Via libera dunque a frutta e verdura di stagione quali arance, clementine, kiwi, cicoria, zucca e broccoletti, senza dimenticare gli alimenti ricchi di probiotici.