Sarebbero circa 20 su 1000, secondo il Ministero della Salute, gli anziani over 65 vittime di incidenti domestici di vario tipo. Numero che aumenta vistosamente se si considera la fascia degli over 80, con ben 28 casi ogni 1000 anziani.

Parliamo prevalentemente di cadute e nella maggior parte dei casi si tratta di donne, maggiormente esposte al rischio perché mediamente è maggiore la quantità di tempo che queste trascorrono in casa e che impiegano nello svolgimento delle faccende di tipo domestico. Va inoltre considerato che il sesso femminile è più frequentemente soggetto al fenomeno dell’osteoporosi, che aumenta la  fragilità ossea.

Al di là delle conseguenze immediate, le quali consistono in lesioni di vario genere (perlopiù fratture), gli infortuni tra le mura di casa possono causare nei pazienti più anziani lunghi ricoveri ed un netto abbassamento dell’aspettativa di vita: solo il 50% di questi sopravvive infatti per più di un anno all’evento traumatico. Non è poi da sottovalutare l’impatto emotivo che questi generano: si parla infatti di sindrome ansiosa post caduta, che consiste in quello stato di insicurezza che induce l’anziano, in seguito all’evento traumatico, a ridurre al minimo le sue attività abituali e quotidiane. Questo perché l’ambiente domestico,che fino a poco tempo fa era considerato il più sicuro dei luoghi, viene improvvisamente percepito un luogo pieno di insidie. La sicurezza e l’autostima dell’anziano vengono così profondamente minate, provocando un considerevole disagio psichico.

Come abbiamo accennato, quasi sempre gli incidenti domestici danno luogo a fratture. A determinarli sono cause diverse, che risiedono in parte nella mancanza di agilità, equilibrio e riflessi protettivi negli anziani, in parte nella scarsa sicurezza dell’ambiente domestico: gradini e scalinate, oppure un pavimento umido e perciò scivoloso, possono diventare con l’avanzare dell’età una vera e propria minaccia. La presenza di specifici problemi di deambulazione, tipici della terza età, peggiora la situazione. In particolare i riflessi, che risultano di per sé indeboliti e rallentati nei soggetti anziani, possono essere ulteriormente alterati dall’assunzione di determinate categorie di farmaci (ansiolitici e/o antidepressivi). Ci sono poi i frequenti capogiri, che talvolta sono secondari a particolari condizioni: ne è un esempio l’ipotensione ortostatica, a sua volta generata dal morbo di Parkinson.

Come prevenire gli incidenti domestici?

Superata una certa età, è consigliabile riorganizzare la propria abitazione in funzione delle proprie necessità, ma non sempre è necessario. Può essere infatti sufficiente correggere alcune semplici abitudini quotidiane: reggersi a dei supporti stabili quando ci si piega oppure quando si desidera cambiare posizione, specialmente nella doccia; appoggiarsi al letto nell’atto di vestirsi, spogliarsi, indossare o togliersi le calzature; evitare calzature scomode o dotate di lacci; evitare i movimenti troppo rapidi e bruschi quando si desidera cambiare posizione, in particolare nel passaggio dalla posizione sdraiata a quella seduta; servirsi di bastone o deambulatore se necessario.

A questi piccoli accorgimenti si possono aggiungere quelli più strettamente riguardanti l’abitazione: preziosi in termini di prevenzione possono essere l’adeguata illuminazione degli ambienti, l’eliminazione di tappeti e l’utilizzo di quelli antiscivolo in ambienti come il bagno e la cucina, lo spostamento dei mobili che impediscono il passaggio agevole, l’eliminazione di cavi e fili sulla superficie calpestabile e l’istallazione di maniglie e corrimano dove necessari. Infine, praticare regolarmente attività fisica, adottare un’alimentazione bilanciata e ricca di elementi quali calcio e vitamina D, controllare periodicamente la vista e la terapia farmacologica in uso possono aiutare a proteggersi dagli incidenti domestici.