Mai come in questo periodo ce ne siamo resi conto: la corretta igiene delle mani ricopre un’importanza fondamentale per la nostra salute e non solo in fatto di prevenzione da Covid-19. Non si esagera se si afferma che tenere le mani pulite è un gesto di responsabilità, che protegge da numerose infezioni noi stessi e chi ci sta vicino.

Durante un’epidemia le mani diventano uno dei veicoli principali di trasmissione del virus e lo sappiamo dai tempi della Sars: attualmente non possiamo non tenerne conto. Ma l’emergenza in corso deve insegnarci anche che l’igiene delle mani è ugualmente importante in periodi di “normalità”, perché aiuta a prevenire tantissimi tipi di infezione. Dobbiamo quindi impegnarci affinché le buone abitudini acquisite in questa fase non vengano abbandonate in futuro, neppure quando ci saremo finalmente lasciati il Coronavirus alle spalle.

Se c’è una categoria che deve prestare ancor più attenzione alla pulizia delle mani, è quella dei lavoratori del settore sanitario e di quello assistenziale. I dati riportati dall’Istituto Superiore di Sanità infatti parlano chiaro: ogni anno 4 persone su 100 nelle lungodegenze contraggono infezioni correlate all’assistenza, così come accade anche a 6 pazienti ogni 100 assistiti in ospedale e a domicilio. Inutile specificare che, ancora una volta, tra i soggetti più a rischio figurano gli anziani. Deludente è anche la media del consumo di soluzioni idroalcoliche usate come igienizzanti, che corrisponde a 15 ml per paziente al giorno ed è quindi ben al di sotto del minimo raccomandato dall’OMS. È proprio l’OMS a riconoscere l’assistenza sanitaria pulita (clean care) come una delle sfide più urgenti da affrontare a livello mondiale.

Approfittiamo dunque di questa giornata per fornire qualche utile consiglio: il lavaggio delle mani è strettamente necessario prima di mangiare e prima di assumere o somministrare farmaci. Nel caso di contatto con alimenti crudi, di utilizzo dei servizi igienici, di medicazioni, di cambi di pannolini, di contatto con persone malate o animali, il lavaggio è invece necessario sia prima che dopo. Vanno lavate inoltre ogni volta che si rientra a casa dopo aver frequentato ambienti pubblici, dopo che ci si è soffiati il naso con un fazzoletto e dopo aver toccato soldi, sacchetti o bidoni della spazzatura o aver avuto contatti con altre persone. I lavaggi devono essere frequenti, devono durare dai 40 ai 60 secondi senza dimenticare gli spazi tra le dita e devono essere effettuati preferibilmente con acqua e sapone. Se questi non dovessero essere disponibili si può ricorrere ai disinfettanti appositi a base alcolica, purché abbiano una percentuale di alcol pari al 60%. Bisogna sempre ricordarsi di togliere eventuali gioielli e, terminato il lavaggio, di non toccare con le mani ormai pulite rubinetti, manopole e maniglie, utilizzando quindi un fazzoletto come protezione o il gomito. Ricordiamoci infine che è buona abitudine tossire e starnutire nella piega del gomito evitando il palmo della mano e gettare i fazzoletti di carta subito dopo averli usati.