Brutte notizie per quanto riguarda l’influenza stagionale di quest’anno. Stando a quanto anticipato dagli esperti, sarebbe infatti particolarmente aggressiva e più rischiosa del solito. Sempre gli stessi saranno invece i sintomi, anche se ai soliti dolori muscolari, tosse, raffreddore e mal di gola si accompagnerà una febbre che potrebbe raggiungere temperature particolarmente elevate.

Attesa per la fine di novembre, sarà il freddo a farla esplodere: i ceppi virali sono infatti già presenti in Italia e aspettano solo l’abbassamento delle temperature per scatenarsi. Due di questi in particolare (varianti inedite dei virus H3N2 H1N1) comporteranno sintomi più acuti ed un più alto rischio di complicazioni per le categorie più fragili, oltre ad avere maggiore capacità di diffusione. I restanti due sarebbero invece già di nostra conoscenza e privi di particolari conseguenze (B/Colorado e A/Kansas).

Fortunatamente c’è anche un dato positivo: si prevede infatti che il numero di contagiati quest’anno sia minore rispetto a quello di coloro che sono stati contagiati lo scorso anno, con 6 milioni gli italiani costretti a letto.

Veniamo ai consigli: secondo gli esperti, l’unico modo per prevenire i malanni e proteggersi da questa forma particolarmente insidiosa di influenza stagionale è il ricorso al vaccino anti-influenzale. Questa pratica è l’unica ad ostacolare concretamente la diffusione del virus, a mitigarne i sintomi e ad abbattere l’eventuale aumento del rischio di complicanze. Queste, come sappiamo, riguardano le categorie più fragili e quindi soprattutto gli anziani: sono proprio questi ultimi ad incorrere più frequentemente in conseguenze anche molto serie, che comprendono ospedalizzazioni e, nei casi più gravi, decessi. È perciò importante che tutti gli over 65 siano vaccinati, in particolar modo coloro che sono affetti da malattie respiratorie e/o cardiocircolatorie croniche, diabete, insufficienza renale cronica, malattie del sangue, tumori, malattie infiammatorie croniche, pazienti immunodepressi e che devono essere sottoposti ad interventi chirurgici importanti.