Artrite e artrosi: quante volte ci è capitato di confondere i due termini?
Essendo entrambe malattie reumatiche che riguardano le articolazioni la loro natura è la medesima, e simili sono i sintomi che le caratterizzano, ma la loro origine è differente, così come è diversa l’età in cui generalmente insorgono.
L’artrite è infatti una malattia autoimmune, che colpisce in genere gli individui di età compresa tra i 30 e i 60 anni: si tratta di una patologia infiammatoria cronica sistemica che si contraddistingue per dolore, calore, tumefazione e rossore che si sviluppano al livello delle articolazioni colpite (prevalentemente quelle di mani e piedi), le quali tendono a deformarsi progressivamente con conseguente perdita di mobilità.
Il dolore si manifesta indipendentemente dal movimento, anzi è presente anche nei momenti di riposo.
Pur riguardando prevalentemente le articolazioni può arrivare a coinvolgere anche altri tessuti, organi e interi apparati ed evolvere in malattie invalidanti.
Ne distinguiamo diverse forme:
- artrite reumatoide
- artrite gottosa
- spondiloartriti
L’Artrosi consiste invece nella degenerazione cronica delle cartilagini articolari a causa dell’avanzare dell’età: è infatti diffusissima in quella fetta di popolazione che ha superato i 60 anni e può essere considerata una delle cause principali d’invalidità negli anziani.
La cartilagine ha il compito di ridurre l’attrito tra le ossa durante i movimenti: deteriorandosi si irrigidisce e non svolge più la sua funzione al meglio, provocando la frizione e quindi la derformazione ossea, con conseguente infiammazione di tendini e legamenti.
Può essere primaria, ovvero causata da fattori genetici, o secondaria, quando dovuta a traumi di vario genere, malattie reumatiche, interventi chirurgici o sovrappeso. Ad essere maggiormente colpiti sono infatti quei punti maggiormente sollecitati sia dal peso che delle attività, quindi ginocchia, vertebre, mani e piedi.
Si manifesta con il dolore locale dovuto al movimento, con conseguente limitazione funzionale.