Se per la maggioranza delle persone l’arrivo della primavera è motivo di allegria e buonumore, non per tutti è così ed esistono delle eccezioni: gli effetti fisiologici che i cambi di stagione esercitano sul nostro organismo e sul nostro umore possono manifestarsi con stanchezza, sonnolenza, malessere e addirittura depressione. Parliamo in questo caso di una patologia precisa e scientificamente definita come Disturbo o Disordine Affettivo Stagionale (SAD).

Si tratta di disturbi dell’umore temporanei e legati al succedersi delle stagioni, le cui cause non sono note e che possono però colpire, come gran parte delle patologie, le categorie più deboli ed esposte, tra cui quella degli anziani. Sebbene più frequenti nei periodi di passaggio alle stagioni fredde, possono manifestarsi anche con il sopraggiungere della bella stagione.

Disagi di questo genere si manifestano attraverso disturbi del sonno, cattive abitudini alimentari, astenia, difficoltà di concentrazione, confusione mentale, asocialità, diffidenza, ansia ed irritabilità. Sintomi di questo genere negli individui anziani non vanno sottovalutati perché possono condurre a stati di trascuratezza pericolosi in determinate condizioni o in presenza di altre patologie conclamate.

Facciamo dunque attenzione ai nostri cari e ai loro bisogni: i cambi di stagione sono momenti delicati per loro e potrebbero avere bisogno di attenzioni e cure supplementari a quelle che gli riserviamo quotidianamente.