Incontri nelle piazze, dibattiti, manifestazioni, luminarie e misurazioni della glicemia: sono solo alcune delle iniziative che ieri 14 Novembre hanno animato molte città in occasione della Giornata Mondiale del Diabete.

La sensibilizzazione in fatto di diabete è fondamentale: se si considera che sono 425 milioni le persone affette da diabete, e che tale numero potrebbe arrivare a 629 milioni entro il 2045, si capisce bene perché se ne parli spesso come dell’epidemia del XXI secolo e perché la prevenzione rivesta un’importanza fondamentale.

L’elevata concentrazione di glucosio nel sangue è, come sappiamo, la caratteristica principale del diabete che nella sua forma di tipo 2 è estremamente comune tra gli anziani. La sua insorgenza può essere ricondotta a una combinazione di cambiamenti fisiologici e collegati ai processi d’invecchiamento: diminuzione della secrezione di insulina, insulino-resistenza, aumento di peso o di massa grassa determinate da condotte alimentari scorrette, sedentarietà, coesistenza di più patologie e conseguente politerapia per citarne alcuni.

Come spesso accade, la prevenzione deve partire a tavola perché l’alimentazione detiene in questo senso un ruolo primario, seguita da idratazione e attività fisica. Diabetologi e geriatri, in considerazione della tendenza delle persone anziane ad alimentarsi in maniera irregolare, consigliano loro di elaborare insieme allo specialista un piano nutrizionale personalizzato che tenga conto di abitudini e preferenze, oltre che delle generali condizioni di salute. Fondamentali poi, a partire dai 65 anni, gli screening di controllo.

Formulata la diagnosi di diabete, la glicemia deve essere costantemente monitorata e le le terapie impostate dal medico curante devono essere seguite con estrema attenzione. Il paziente presente a se stesso e nel pieno delle proprie capacità cognitive deve essere istruito a prendersi cura autonomamente della propria condizione imparando l’uso delle penne o delle siringhe per la somministrazione del farmaco e quello del glucosimetro. In caso di decadimento cognitivo dovrà invece essere seguito e debitamente assistito da un caregiver.