Caratteristiche, efficacia e sicurezza del vaccino anti Covid-19 sono temi molto discussi e dall’inizio della campagna vaccinale si sono sollevate perplessità e timori da parte di chi manifesta la volontà di non sottoporvisi: sono, secondo studi e statistiche, le stesse persone che hanno poca fiducia nei confronti dei vaccini in generale e i loro dubbi non hanno ragione di esistere. Proviamo perciò a fare un po’ di chiarezza e a capire perché è fondamentale che tutti, quando sarà il nostro turno, ci vacciniamo.
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Quando si verificano delle interruzioni della respirazione durante il sonno, parliamo di apnee ostruttive. È un disturbo che colpisce persone di tutte le età, ma è più frequente negli anziani a causa delle progressive modifiche di alcune parti anatomiche (faringe, palato, setto nasale) determinate dall’invecchiamento.
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Lo sappiamo bene: la salute non dipende soltanto dal benessere fisico. Invecchiare bene vuol dire anche prevenire, per quanto possibile, il decadimento cognitivo cercando di mantenere intatte facoltà mentali quali memoria, linguaggio, capacità di ragionamento e di attenzione, senza dimenticare quelle relative alla percezione di se stessi e all’orientamento nel tempo e nello spazio.
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Esistono regole precise per salvaguardare la salute del cuore? Secondo gli esperti sì: è l’American Heart Association a individuare sette obiettivi di salute cardiovascolare il cui raggiungimento, anche solo parziale, ridurrebbe per i pazienti i rischi e allungherebbe la vita.
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Il peggioramento dei pazienti che soffrono di artrosi è molto comune con l’arrivo dei primi freddi. Ma siamo sicuri che il calo delle temperature sia l’unico responsabile?
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Novembre è il mese dedicato alla neoplasia più diffusa al mondo, quella che provoca il più alto tasso di decessi: il tumore al polmone. Solo in Italia ne vengono diagnosticati ogni giorno più di 115 casi, di cui ancora troppo pochi riescono a sopravvivere anche a causa delle diagnosi troppo tardive: in sette casi su dieci questi tumori vengono scoperti troppo tardi.
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Un numero significativo dei decessi per COVID-19 ha riguardato pazienti affetti da demenze, categoria che in Italia viene assistita in larga parte in strutture dedicate e contesti domiciliari.
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Un nuovo studio che individua nelle alterazioni del linguaggio un segnale precoce del decadimento da Alzheimer e dunque un importante spia per la sua diagnosi tempestiva: è quello recentemente pubblicato sulla rivista Eclinic Medicine e condotto da IBM, Watson Reasearch Center e dalla multinazionale farmaceutica Pfizer.
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