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Capogiri e vertigini: perché gli anziani ne soffrono?

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Giramenti di testa, vertigini, perdite di equilibrio, sensazione di cadere: sono tantissimi gli anziani che lamentano disturbi del genere e che preoccupati si rivolgono ai medici per trovare una spiegazione e, possibilmente, una soluzione.

Quello che mantiene l’uomo in equilibrio è un complesso meccanismo cui contribuiscono impulsi visivi, impulsi propriocettivi (che ci dicono in quale posizione sono i nostri arti anche ad occhi chiusi) e impulsi del vestibolo (o labirinto) dell’orecchio interno. Ad elaborare questi impulsi è ovviamente il cervello, che controlla e regola tutte le nostre attività motorie, dai movimenti degli occhi alla camminata, passando per la postura e l’equilibrio, garantendoci il pieno controllo di tutti i nostri movimenti e la percezione esatta del nostro corpo e della sua posizione all’interno dello spazio circosante.

La perdita di equilibrio è il sintomo del fatto che una o più di queste funzioni risultano compromesse: in particolare negli anziani, questo genere di disturbi è estremamente comune e riconducibile al normale processo di invecchiamento, che comporta la progressiva degenerazione dei suddetti meccanismi. Vi sono inoltre patologie (disturbi elettrolitici, anemia, ipotiroidismo, disturbi dell’equilibrio acido-base, aritmie cardiache e/o insufficienza cardiaca) e farmaci che possono contribuire all’instabilità e ai capogiri.

Pur non rappresentando di per sé il sintomo di una patologia specifica e pericolosa, i capogiri possono avere conseguenze importanti sulla salute psico-fisica del paziente: unitamente all’indebolimento dell’apparato scheletrico e alla riduzione di massa muscolare e coordinazione motoria, i giramenti di testa e gli squilibri aumentano il rischio di caduta e, di conseguenza, quello di eventuali traumi e fratture.

È perciò importante il parere del medico, che si preoccuperà di impostare un’adeguata terapia farmacologica. Esistono poi esercizi e particolari forme di riabilitazione, come quella vestibolare che comprende esercizi del capo e degli occhi, sia in posizione seduta che in piedi, e di equilibrio dinamico, volti al miglioramento della stabilità e della deambulazione. Gli esercizi cervicali si dimostrano particolarmente efficaci nei pazienti affetti da spondilosi cervicale.

Infine, alcuni consigli: è importante che i pazienti evitino, quando possibile, quei farmaci che possono esacerbare il capogiro e che adottino l’abitudine di alzarsi lentamente. Anche gli esercizi di stretta del pugno e di flessione delle caviglie prima di alzarsi, insieme all’uso delle calze elastiche, possono aiutare. Inoltre, è meglio evitare specifici movimenti, come alzare lo sguardo, alzare le braccia o chinarsi, così come le docce o i bagni eccessivamente caldi.

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