È ormai chiaro a tutti quanto la profilassi antinfluenzale sia un argomento di cruciale importanza.

Dall’inizio della pandemia legata al coronavirus abbiamo imparato a fare del nostro meglio per convivere con l’emergenza in corso condizione, cercando di adottare le misure necessarie a tutelare la nostra salute e quella di chi abbiamo affianco.

La conosciamo soprattutto per il suo ruolo primario nel rinforzo delle difese immunitarie, ma la vitamina C conta innumerevoli benefici per il nostro organismo. Uno, di straordinaria importanza, è stato appena scoperto.

Quello dei calcoli renali è un problema col quale si convive, che non si può risolvere in maniera definitiva e chi ne soffre sa bene che se in parte la loro formazione deriva da una predisposizione genetica, dall’altra è determinata dalle nostre abitudini alimentari.

Ce lo chiediamo spesso: le demenze e le varie forme di decadimento cognitivo si possono in qualche modo prevenire? Dalle ultime ricerche arrivano risposte che ci fanno ben sperare: pur non essendo ancora in grado di scongiurare del tutto le demenze senili, possiamo secondo gli esperti adottare comportamenti che contribuiscono ad abbassarne il rischio.

Caldo e umidità sono i fattori che, insieme alla scarsa prudenza, possono predisporre soggetti fragili come gli anziani ai colpi di calore.

Sin dall’inizio della pandemia è stato l’argomento più largamente dibattuto: quanto sono effettivamente utili i guanti e le mascherine?

Farmaci combinati alla “terapia a bersaglio molecolare”: una combinazione vincente che ha permesso di concludere con notevole successo il trattamento del tumore al colon retto metastatico in pazienti over 70.

Secondo l’indagine svolta dall’Istituto Superiore di Sanità insieme all’Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri, l’Università Vita-Salute S. Raffaele, l’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete Oncologica (ISPRO) e la Doxa, durante il lockdown sarebbero diminuiti i fumatori di sigarette tradizionali

Esiste una correlazione tra deterioramento dell’udito nell’anziano e instabilità? Secondo l’ultima ricerca sul tema, si: meno si sente e più si inciampa.