I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono disturbi del neuro-sviluppo che riguardano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente. Non sono dovuti a carenze intellettive o a disturbi sensoriali ma ad una diversa organizzazione del funzionamento neurobiologico che rende difficile l’acquisizione di queste abilità.
Cos’è il Piano Assistenziale Individualizzato (PAI)?
Il Piano Assistenziale Individualizzato, comunemente denominato PAI, è il documento di sintesi che accoglie e descrive in ottica multidisciplinare le informazioni relative ai bisogni degli ospiti delle nostre due strutture residenziali per anziani autosufficienti, “La Casa di Trepuzzi” e “La Casa di Squinzano”, con l’intento di migliorarne le condizioni di salute ed il benessere generale.
Segretariato Sociale Gratuito per Caregivers | Lecce
Il 28 Luglio 2024 si celebra la IV Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani ed il tema scelto quest’anno dal Santo Padre emerge più che mai, in questa caldissima estate, in tutta la sua problematica dualità: “Nella solitudine, non abbandonarmi”.
La Casa di Squinzano celebra la Giornata della Terra: anziani e giovani insieme per l’ambiente
Anziani e giovani si sono uniti presso ‘La Casa’ di Squinzano per preparare alcune attività ecologiche in vista della Giornata della Terra del 22 aprile 2023. L’entusiasmo e l’impegno dimostrati dai partecipanti in questa iniziativa dimostrano l’importanza del coinvolgimento di tutte le generazioni nella cura del nostro pianeta.
Assistenza a domicilio per anziani a Lecce e provincia: affidati ai professionisti di iCare Lecce
Se hai un anziano a casa che necessita di assistenza a Lecce o in provincia, sai quanto sia importante trovare un servizio affidabile, professionale e dedicato. iCare Lecce offre tutto questo e molto di più: grazie alle nostre badanti altamente qualificate, garantiamo un’assistenza personalizzata e di alta qualità per ogni paziente.
La messa per gli anziani di “La casa”: un momento di spiritualità e condivisione
In un mondo sempre più frenetico e distratto, i momenti di spiritualità e di condivisione diventano sempre più rari e preziosi. Eppure, sono proprio queste esperienze a darci la forza e la serenità di cui abbiamo bisogno per affrontare le sfide della vita. E in una struttura per anziani come “La casa”, questi momenti diventano ancora più importanti e significativi.
“La casa”: momenti di gioia e condivisione con gli anziani
La condivisione, la socializzazione e la partecipazione attiva alla vita della comunità sono aspetti fondamentali per il benessere psicofisico degli anziani. Presso “La casa”, la nostra struttura per anziani, abbiamo sempre posto grande attenzione a questi aspetti, offrendo ai nostri ospiti un ambiente accogliente e familiare in cui sentirsi a casa. In uno dei nostri ultimi incontri, abbiamo deciso di organizzare un’attività laboratoriale molto speciale: la preparazione delle famose “puddhrìche salentine”, piatto tipico della nostra regione. A guidare gli ospiti in questa esperienza è stata l’assistente sociale Tornese Cinzia, che si occupa con passione e dedizione delle attività laboratoriali degli ospiti di “La casa”. Gli anziani hanno dimostrato grande entusiasmo e partecipazione, lavorando con impegno e buona disposizione sotto la guida attenta di Tornese Cinzia. Le foto che abbiamo scattato durante l’attività testimoniano la bellezza di questi momenti di convivialità e di creatività, in cui gli anziani hanno avuto la possibilità di mettere in gioco le proprie capacità e di condividere con gli altri i propri talenti e le proprie passioni. L’attività laboratoriale è solo una delle tante iniziative che organizziamo per i nostri ospiti, al fine di offrire loro un ambiente stimolante e arricchente, in cui sentirsi attivi e coinvolti nella vita della comunità. Presso “La casa” siamo convinti che la partecipazione attiva alla vita sociale e culturale sia un elemento fondamentale per il benessere e la salute degli anziani, e ci impegniamo quotidianamente per garantire loro un’esperienza di vita serena e appagante. Grazie a Tornese Cinzia per il suo prezioso contributo alla vita quotidiana dei nostri ospiti, e grazie a tutti gli anziani di “La casa” per la loro partecipazione e il loro entusiasmo!
Alzheimer, primo farmaco approvato dopo 20 anni
Il via libera dell’Fda al farmaco contro l’Alzheimer aducanumab, arrivato oggi, viene dopo vent’anni di fallimenti della ricerca in questo campo, e di sicuro aumenta le speranze di milioni di pazienti in tutto il mondo, finora frustrate da centinaia di stop a terapie considerate promettenti. Secondo l’ente americano, che comunque ha chiesto un nuovo test clinico, la terapia messa a punto da Biogen ha le potenzialità per rallentare il decorso della malattia. La decisione della Fda è stata presa nonostante l’opposizione della commissione indipendente di esperti dell’agenzia e di altri esperti in materia di Alzheimer secondo i quali non ci sono prove sufficienti che dimostrino che il farmaco possa davvero aiutare i pazienti. La terapia consiste in una iniezione al mese per via endovenosa che nella terapia contro l’Alzheimer contribuirebbe a rallentare il declino cognitivo dei pazienti che si trovano allo stadio iniziale della malattia. Si tratta del primo trattamento che interessa il decorso e non si limita ad aggredire i sintomi della demenza. “Siamo consapevoli dell’attenzione che circonda questa approvazione – ha affermato Patrizia Cavazzoni, che dirige il Center for Drug Evaluation and Research dell’Fda -.Sappiamo che la terapia ha generato l’attenzione della stampa, dei pazienti e di molti soggetti interessati”. Quello di una terapia per l’Alzheimer negli ultimi anni è apparso come il ‘sacro Graal’ della medicina. Ancora nel 2018 un editoriale su Jama aveva censito 400 fallimenti di test clinici sull’uomo di potenziali terapie, con diverse multinazionali che avevano deciso in corso d’opera di abbandonare del tutto la ricerca in questo campo, e negli anni successivi le cose non sono andate meglio. Lo stesso test di adacanumab era stato considerato fallito in un primo momento, prima che un approfondimento delle analisi dimostrasse un certo beneficio sulla malattia allo stadio iniziale. Attualmente, si legge sul sito del ministero della Salute, il numero totale dei pazienti con demenza è stimato in oltre 1 milione (di cui circa 600.000 con demenza di Alzheimer) e circa 3 milioni sono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nella loro assistenza, con conseguenze anche sul piano economico e organizzativo. Il problema ovviamente non è solo italiano. Nel 2010 35,6 milioni di persone risultavano affette da demenza con stima di aumento del doppio nel 2030, del triplo nel 2050, con 7,7 milioni di nuovi casi all’anno (1 ogni 4 secondi) e con una sopravvivenza media, dopo la diagnosi, di 4-8-anni. “Oggi è una giornata storica – commenta su Twitter il virologo Roberto Burioni -.Approvato da FDA il primo farmaco efficace contro il morbo di Alzheimer”. “E’ il primo farmaco dopo vent’anni che sembra poter aiutare i malati, ma non sarà per tutte le persone colpite da Alzheimer” spiega Paolo Maria Rossini, direttore del Dipartimento di neuroscienze-neuroriabilitazione dell’Irccs San Raffaele Roma. “Questo nuovo farmaco” continua Rossini, “è il primo in grado di interferire con uno dei tanti ‘killer’, la proteina beta-amiloide ma per quello che ricordo ha potenziali effetti collaterali come microemorragie cerebrali. Chi lo farà ( stimo in Italia circa 100mila pazienti candidali se ci sarà l’ok dell’Ema e dell’Aifa) dovrà sottoporsi a risonanze magnetiche e aver documentato la presenza della proteina beta-amiloide”.
Covid-19, perché non dobbiamo avere dubbi sul vaccino
Caratteristiche, efficacia e sicurezza del vaccino anti Covid-19 sono temi molto discussi.
Apnee ostruttive nell’anziano: cosa sono e perché possono essere pericolose
Quando si verificano delle interruzioni della respirazione durante il sonno, parliamo di apnee ostruttive.