L’artrosi è una malattia cronica di tipo degenerativo che riguarda le cartilagini e comporta la progressiva perdita delle componenti anatomiche che normalmente le compongono. Si tratta di una patologia direttamente correlata all’età: è infatti presente nella maggioranza degli individui che hanno superato il quarantesimo anno di età e nella quasi totalità degli ultrasettantenni, con un picco di massima incidenza tra i 75 ed i 79 anni. Il Italia coinvolge circa 4 milioni di individui, ovvero il 12,1% della popolazione.

Può essere primitiva, quando insorge in un’articolazione sana e senza cause apparenti, oppure secondaria, quando insorge in seguito a deformità congenite o acquisite, traumi, processi infettivi e/o infiammatori, sovraccarichi funzionali. Ad essere interessate dall’artrosi sono quasi sempre la colonna vertebrale, l’anca, il ginocchio e dita delle mani e dei piedi.

Tra i fattori che si associano all’artrosi e che possono condizionarne lo sviluppo, oltre all’età, sono presenti il sessofattori meccanici, il sovrappeso, fattori genetici e malattie endocrino-metaboliche.

La malattia si manifesta essenzialmente tramite il dolore e la limitazione funzionale.

Il dolore è insidioso, profondo, localizzato e non presente a riposo ma accentuato con il carico articolare o quando si mantiene la posizione eretta. Tipica dell’artrosi è la rigidità che si manfesta dopo molte ore di riposo e che può durare dai dieci ai venti minuti.

La limitazione funzionale è variabile: dipende infatti dallo stadio della malattia ed è reversibile nelle prime fasi per poi divenire una condizione stabile quando subentrano le deformità articolari. Caratteristici sono inoltre il gonfiore e la tumefazione a livello dell’articolazione interessata.

Qual è la cura?

Purtroppo non esiste un farmaco in grado di fermare la malattia anche se esistono terapie farmacologiche in grado di limitare i fastidi provocati dall’artrosi. Queste consistono nella somministrazione di analgesici e anti-infiammatori, oppure nelle iniezioni intrarticolari di corticosteroidi e farmaci condroprotettori che dovrebbero prevenire la degradazione della cartilagine. Vi sono poi sostanze come l’acido ialuronico che iniettate nelle articolazioni contribuiscono al suo nutrimento e alla sua lubrificazione.

In alcuni casi si può intervenire chirurgicamente con l’applicazione di protesi ma, soprattutto, si può cercare di migliorare le condizioni di vita adottando uno stile di vita compatibile con la patologia. È importante innanzi tutto correggere eventuali condizioni di diabete, iperuricemia e dislipidemia, disturbi vascolari come l’insufficienza venosa degli arti inferiori e adottare posture idonee. Fondamentale è poi il recupero di uno stile di vita attivo e l’adozione di una dieta adeguata e volta (quando necessario) alla perdita di peso.

Proprio per quanto riguarda l’alimentazione, recenti studi hanno dimostrato come determinati alimenti possano contribuire ad alleviare dolori cronici come quello causato dall’artrosi: si è ad esempio rilevato come bassi livelli di vitamina D siano correlati a un aumento del dolore, come quest’ultimo venga influenzato dal livello di idratazione, come un elevato consumo di frutta e verdura provochi una riduzione di alcuni indici infiammatori che invece aumentano in presenza di un eccessivo consumo di carni rosse o alimenti ad alto indice glicemico (come quelli a base di farine raffinate o ricchi di zuccheri).