Il progressivo invecchiamento della popolazione in un paese come il nostro ha determinato l’aumento del fenomeno della politerapia, ovvero dell’assunzione concomitante di più farmaci, non sempre appartenenti alla medesima area terapeutica: si ritiene che in Italia il 50% degli individui che hanno superato il 65esimo anno di età assuma quotidianamente farmaci tra le 5 e le 9 volte. Si tratta naturalmente di abitudini dettate dalla necessità di curare o arginare patologie da cui si è affetti, e dunque indispensabili. Allo stesso tempo però è essenziale accertarsi sempre che l’anziano si stia curando in tutta sicurezza, evitando errori che possano comportare effetti collaterali e reazioni avverse.

I rischi legati alla politerapia sono numerosi e non devono essere sottovalutati: non è infrequente che il paziente anziano compia errori legati alla posologia del farmaco, ad esempio assumendone una quantità eccessiva o dimenticandolo del tutto, così come può accadere che i farmaci interagiscano fra loro, annullando a vicenda la propria efficacia, o ancora che un farmaco somministrato per curare un certo sintomo agisca negativamente su una condizione pregressa, peggiorandola. Va inoltre considerato che ad interagire con i farmaci possono essere anche gli integratori ed i preparati erboristici.

Un vero e proprio campo minato che necessita dunque della massima cautela: come intervenire?

Una volta impostata la terapia, possibilmente evitando l’approccio multispecialistico e dunque frammentario del paziente, sarebbe auspicabile elaborare uno suo schema preciso da seguire quotidianamente con l’aiuto di una figura di supporto, sia essa un familiare o un caregiver esterno. Ciò risulta particolarmente utile per i pazienti anziani affetti da deficit cognitivi, i quali riscontrano ovviamente maggiori difficoltà nel rispetto delle regole di somministrazione. Quando possibile, i dispenser giornalieri e settimanali possono rappresentare una valida alternativa.

La gestione di questa tipologia di pazienti da parte di un solo specialista contribuisce a scongiurare gli errori: in questo modo infatti il medico manterrà agevolmente uno sguardo di insieme, che tenga conto delle generali condizioni di salute dell’anziano, delle sue esigenze e degli eventuali mutamenti di queste ultime.