Le cadute sono sicuramente tra gli inconvenienti maggiormente temuti superata una certa età: l’indebolimento della struttura ossea dovuta all’osteoporosi, patologia che affligge praticamente tutti gli individui anziani, rende le eventuali fratture un pericolo reale che possono determinare un cambiamento radicale nella vita del paziente e conseguenze anche molto gravi, che vanno dalla perdita di autonomia al decesso nella peggiore delle ipotesi.

Le cadute si verificano perlopiù quando la mobilità e l’equilibrio sono già compromessi da condizioni e patologie pregresse (es. morbo di Parkinson, disturbi della vista, deficit deambulatori, scarse capacità cognitive) e si incontra un rischio ambientale: un cavo in cui si inciampa, l’illuminazione inadeguata, un mobile che impedisce l’agevole passaggio, tappeti, pavimenti sconnessi o scivolosi, ecc. La casa è forse l’ambiente che nasconde il maggior numero di insidie per chi incede con qualche incertezza.

Ad aumentare il rischio di cadute può inoltre contribuire l’utilizzo di alcuni farmaci che influiscono sull’attenzione: parliamo, ad esempio, di analgesici, oppioidi, ansiolitici, antidepressivi o preparati volti alla riduzione la pressione arteriosa, e dunque farmaci antipertensivi, diuretici e cardiaci.

In tutti questi casi, anche se gli esiti non vanno oltre qualche livido, è importante raccontare l’accaduto al proprio medico, in particolare quando ad accompagnare la caduta sono sintomi che comprendono vertigini, stordimento e/o aumento del battito cardiaco: quello che a noi sembra un banale incidente casalingo, può rivelarsi un campanello d’allarme per altre patologie che possono coinvolgere il sistema nervoso o quello cardiaco.

Come agire dunque per ridurre al minimo il rischio cadute? Ecco i nostri consigli:

  • Attività fisica: praticare la giusta dose di attività fisica compatibilmente con il proprio stato di salute può contribuire a rafforzare le gambe, riducendone la debolezza e migliorando pertanto la stabilità durante la deambulazione;
  • Scarpe adeguate: le scarpe hanno ovviamente un’importanza fondamentale. Preferire dunque suole con presa elevata, antiscivolo, supporti della caviglia e tacco piatto;
  • Evitare le passeggiate quando le temperature sono molto basse: la presenza del ghiaccio in tali condizioni è probabile e rappresenta un pericolo concreto;
  • Non alzarsi di scatto: dopo aver passato molto tempo stesi o seduti, è bene alzarsi lentamente, evitando movimenti bruschi, evitando così le vertigini;
  • Manovra di Epley: si tratta di un semplice movimento della testa che può contribuire alla riduzione dei capogiri legati al movimento e consiste nello girare la testa in modi specifici. Può essere insegnata dal medico per poi essere ripetuta all’occorrenza senza bisogno di aiuto;
  • Far verificare al medico curante che la terapia farmacologica sia adeguata e modificarne le posologie se necessario;
  • Controllare regolarmente la vista;
  • Ridurre al minimo i rischi ambientali aumentando l’illuminazione, eliminando fili e cavi dalla superficie calpestabile, installare corrimano e maniglie di supporto, rimuovere i tappeti o fissarli al pavimento, utilizzare tappeti antiscivolo in cucina e in bagno, disporre gli oggetti di uso quotidiano a portata di mano, ad un’altezza compresa tra la vita e gli occhi, in modo che possano essere raggiunti senza sforzi;
  • Servirsi quando necessario di bastoni o deambulatori.