Gli occhi, come ogni altro organo, invecchiano insieme a noi.
Sappiamo che con l’avanzare dell’età la vista tende a ridursi progressivamente ma non sempre si tratta di un normale processo fisiologico: talvolta si tratta di malattie oculari, ognuna con la sua specificità, che è importante saper riconoscere.

Le più diffuse negli anziani sono quattro:

  • La cataratta

Consiste nell’opacizzazione di quella “lente” posizionata tra l’iride e il corpo vitreo dell’occhio, ovvero il cristallino, la quale subisce un cambiamento nella sua composizione chimica perdendo la sua caratteristica e originaria trasparenza.
La causa più diffusa è l’invecchiamento ma può averne diverse, quali traumi, fattori genetici, età, diabete.
La cataratta provoca un offuscamento della vista che si manifesta inizialmente in forma lieve, ma che conduce irrimediabilmente alla cecità se non trattata adeguatamente.

Sembra che nessuna delle sostanze farmacologiche attualmente commercializzate sia in grado di bloccare completamente la progressione del disturbo, anche se si può ricorrere a sostanze che ne inibiscono l’evoluzione.
L’unica soluzione per curare in modo definitivo la cataratta è l’intervento chirurgico.

  • La degenerazione maculare senile

Causa principale della perdita grave della visione centrale dopo i 55 anni, è anch’essa legata ai processi di invecchiamento. Si tratta di una malattia che colpisce la macula, vale a dire la porzione centrale della retina: la morte delle cellule di cui è costituita causa la perdita della sua funzionalità con la conseguente perdita progressiva della visione centrale, ma non quella totale della vista.
Ne distinguiamo una forma non essudativa o secca e una forma essudativa o umida.

I fattori di rischio, oltre all’età, familiarità e appartenenza al sesso femminile e alla razza caucasica, sono il fumo, l’ipertensione arteriosa, l’eccessiva esposizione alla luce durante la vita, l’obesità ed una dieta ricca di grassi e colesterolo.

Asintomatica nelle sue fasi iniziali, può manifestarsi negli stadi successivi mediante la riduzione della visione centrale, uno sfuocamento delle parole nella lettura, un’area scura al centro del campo visivo e soprattutto una distorsione delle linee dritte e delle immagini in generale.

Il trattamento consiste generalmente nell’assunzione di integratori alimentari e farmaci, ma fondamentale è la prevenzione, quindi la riduzione dei fattori di rischio insieme a controlli periodici dall’oculista dopo i 50 anni.

  • La retinopatia diabetica

È una manifestazione secondaria del diabete, che a lungo andare danneggia la funzionalità della retina, provocando una graduale riduzione della vista. A distanza di anni dalla sua insorgenza, il diabete tende infatti a provocare microlesioni a carico dei vasi sanguigni che irrorano la retina.

Colpisce generalmente entrambi gli occhi, causando in un primo momento solo lievi problemi di visione quando non asintomatica, ma se non trattata adeguatamente può progredire fino a determinare cecità, in molti casi irreversibile.
Anche in questo caso dunque, fondamentale è la prevenzione con una visita oculistica approfondita annuale.
Se diagnosticata in tempo, può essere efficacemente trattata mentre diventa molto difficile la sua gestione negli stadi avanzati.

  • Il glaucoma

Causato da un progressivo danneggiamento del nervo ottico, dovuto a sua volta da un aumento della pressione interna dell’occhio, il glaucoma è insieme la cataratta una delle principali cause di cecità: in Italia sono circa due milioni le persone che ne sono affette, nella maggior parte dei casi senza neppure saperlo. Questa malattia si presenta infatti frequentemente in forma asintomcatica e ciò la rende pericolosa perché spesso viene individuata quando ormai la vista è compromessa.

Ne distinguiamo varie forme: ad angolo aperto, quando l’insorgenza della malattia è lenta e progressiva perché causata da alterazioni dei sistemi di deflusso dell’umore acqueo, oppure ad angolo stretto, forma meno comune e caratterizzata da manifestazione improvvisa e sintomi come dolore oculare, nausea, vomito, visione sfocata ed aloni attorno alle luci.
Esistono inoltre altre forme minori, come il glaucoma congenito e quello pigmetario.

Fattori di rischio sono l’ipertensione oculare, la miopia, il diabete, pregressi traumi a livello oculare, l’utilizzo di alcuni farmaci e la familiarità della patologia.
Il glaucoma è una malattia subdola che deteriora la vista lentamente e per questo quando si manifesta viene frequentemente sottovalutata.
La diagnosi precoce invece, associata alle giuste terapie, è in grado di bloccarne l’evoluzione riducendone al minimo i danni: ad eccezione della sua forma congenita infatti, il glaucoma è sempre prevenibile.
Si consiglia perciò una visita specialistica almeno ogni due anni una volta superati i quarant’anni o i 35 per le persone a rischio.